Domanda

Il mio comune avrebbe la necessità di acquisire spazi finanziari al fine di iscrivere a bilancio alcune nuove spese di investimento. C’è ancora qualche “finestra” disponibile nel 2018? E se sì, con quali termini e modalità?

Risposta

La prossima e ultima finestra disponibile a livello nazionale per il 2018 si chiuderà il 16 luglio prossimo. Essa riguarda il cosiddetto Patto di solidarietà nazionale “orizzontale” di cui all’articolo 4 del D.P.C.M. 21 febbraio 2017, n. 21. Per conoscere tempi e modalità per la richiesta di acquisizione di spazi, ovvero per la loro cessione, qualora ve ne siano in eccesso rispetto al fabbisogno dell’ente, è necessario fare riferimento al comunicato del MEF/RGS pubblicato a fine maggio e reperibile al seguente link: http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/e_government/amministrazione_locali/pareggio_bilancio/citt_metropolitane__province_e_comuni/03/. Le domande di cessione e acquisizione degli spazi finanziari devono essere trasmesse dagli enti interessati al Ministero dell’economia e delle finanze – Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, mediante la compilazione dell’apposito modello presente sul sistema web di cui all’indirizzo http://pareggiobilancio.mef.gov.it, entro il termine perentorio del 16 luglio prossimo, fornendo altresì le informazioni relative all’avanzo di amministrazione al netto della quota accantonata del Fondo crediti di dubbia esigibilità, risultante dal rendiconto della gestione se approvato o dal preconsuntivo dell’anno 2017 e al fondo di cassa al 31 dicembre del medesimo anno. Tutti gli importi inseriti vanno indicati in migliaia di euro. Entro il successivo 31 luglio, ai sensi del comma 6 dell’articolo 4 del D.P.C.M. n. 21 del 21/02/2017, il Ministero dell’economia e delle finanze provvede alla distribuzione degli spazi finanziari, distintamente per regioni e province autonome di Trento e di Bolzano, città metropolitane, province e comuni. Agli enti che acquisiscono spazi finanziari, è riconosciuta, nel biennio successivo, una variazione con effetti peggiorativi (minore capacità di spesa) sul conseguimento del proprio saldo di finanza pubblica per un importo annuale pari alla metà della quota acquisita. Ad esempio, se l’ente chiede spazi per 180 ma ottiene spazi solamente per 100, questi ultimi dovranno essere restituiti in parti uguali nei due esercizi successivi (2019 e 2020), con peggioramento del relativo saldo di 50 per ciascun anno.

Va ricordato che gli spazi finanziari acquisiti mediante il patto di solidarietà nazionale “orizzontale” sono assegnati agli enti con esplicito e specifico vincolo di destinazione; il Legislatore infatti li ha interamente destinati a spese di investimento da realizzare attraverso l’uso dell’avanzo di amministrazione degli esercizi precedenti e il ricorso al debito. Essi devono essere utilizzati nel rispetto delle priorità previste dalla normativa vigente di cui all’art.4 del richiamato D.P.C.M. 21/2017.

In sede di certificazione del rispetto del saldo obiettivo, l’ente attesta  il corretto utilizzo degli spazi acquisiti. Qualora siano rimasti, in tutto o solo in parte, inutilizzati, essi saranno recuperati attraverso una modifica peggiorativa dell’obiettivo di saldo finale di competenza per lo stesso importo. In quest’ultima ipotesi restano comunque confermati i peggioramenti dei saldi obiettivi dei due esercizi successivi. Un’ultima avvertenza: l’ente beneficiario deve trasmettere le informazioni relative agli investimenti realizzati a valere sui predetti spazi al sistema di monitoraggio delle opere pubbliche della BDAP-MOP del Ministero dell’economia e delle finanze. In caso di omissione esso incorrerà nell’impossibilità di procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato, anche con riferimento ai processi di stabilizzazione in atto, fino a avvenuto adempimento.

Infine, agli enti che cedono spazi finanziari, è riconosciuta, nel biennio successivo, una variazione con effetti migliorativi (maggiore capacità di spesa) sul conseguimento del proprio saldo di finanza pubblica per un importo annuale pari alla metà della quota ceduta. Ad esempio, se l’ente cede spazi per 150, questi gli verranno restituiti in parti uguali nei due esercizi successivi (2019 e 2020), con miglioramento del relativo saldo di 75 per ciascun anno.