Domanda

È possibile riconoscere il buono pasto ai lavoratori somministrati? Eventualmente, con quali modalità?

Risposta

In relazione alla fattispecie concernente l’eventuale possibilità di riconoscimento del buono pasto ai lavoratori somministrati nell’ente, a parere di chi scrive, non sembrano sussistere motivi ostativi al riconoscimento del diritto a dette figure, in particolare, alle stesse condizioni previste per i dipendenti.

Allo stesso modo, non appaiono concretizzarsi preclusioni di sorta affinché la necessaria regolamentazione interna (non il contratto decentrato) che disciplina nell’ente l’attuazione degli artt. 45 e 46 del CCNL 14.09.2000, possa escludere detta categoria di lavoratori in quanto tale.

Si ritiene, però, necessario che il benefit risulti dal contratto di somministrazione tra ente e agenzia.

Al contrario, portano ad escludere il criterio della liquidabilità del buono pasto in busta paga ai lavoratori somministrati diverse considerazioni:

  • il fatto che i buoni pasto non sono monetizzabili non solo per i dipendenti degli enti locali (art. 45 del CCNL citato) e nel pubblico impiego, ma in generale (ex art. 4, comma 1, del D.M. 07.06.2017; analogamente si esclude la ripetibilità delle somme corrispondenti a buoni non legittimamente erogati: TAR Campania, sentenza 2327/2016);
  • la parità di trattamento con i dipendenti dell’ente;
  • la circostanza che, nel caso concreto, la liquidazione in busta paga comporterebbe un’ingiustificata maggiore spesa per l’ente.