Domanda

Nel mio ente emettiamo le cosiddette “bollette-fatture” per diversi servizi (rifiuti, acqua, gas, energia elettrica, lampade votive) e altrettanto fa un altro ente che partecipa alla nostra stessa unione dei comuni. Ho inserito questi dati nello spesometro, mentre l’altro ente no: chi ha ragione?

 

Risposta

L’art. 21 del d.l. 78/2010 ha introdotto l’obbligo di comunicare all’Agenzia delle Entrate le operazioni rilevanti ai fini IVA (cosiddetto “spesometro”).

La norma ha stabilito che i soggetti IVA devono comunicare i dati di tutte le fatture relative alle cessioni di beni e prestazioni di servizi, rese e ricevute in formato cartaceo cartacee (rilevanti ai fini IVA), comprese quelle emesse nei confronti di soggetti privati.

In base all’art. 1 del d.m. 370/2000, le bollette-fatture “tengono luogo delle fatture”.

L’Agenzia delle Entrate ritiene pertanto che siano da considerarsi fatture a tutti gli effetti.

Ne consegue che devono essere inserite nello spesometro.