L’adempimento previsto per i comuni che hanno inviato al Mef le delibere Imu in ritardo, previsto dalla legge di bilancio 2024, non è un nuovo adempimento tributario posto a carico del contribuente, ma un mero conguaglio di un adempimento già previsto in via ordinaria nell’ordinamento tributario, e precisamente il saldo dell’IMU fissato il 18 dicembre 2023.
E’ quanto affermato dal Sottosegretario alle Finanze il 10/1/2024 in risposta ad interrogazione presentata in Commissione Finanze della Camera.
Secondo l’interrogante, le disposizioni contenute nei commi 72 e 73 della legge n. 213/2023 (sanatoria per le delibere inserite nel portale entro il 30/11/2023 ed eventuale conguaglio a carico del contribuente entro il 29/2/2024) starebbero causando un’inedita situazione di incertezza, violando anche il principio di cui all’articolo 3 della legge n. 212/2000, penalizzando i cittadini che virtuosamente abbiano già provveduto al versamento, entro il 18 dicembre 2023, della seconda rata Imu.
Al riguardo il Sottosegretario alle Finanze sottolinea che il menzionato meccanismo di conguaglio, riproposto dalla legge di bilancio per 2024, non rappresenta una situazione inedita foriera di incertezza, dal momento che il sistema in parola è già stato utilizzato proprio per l’IMU anche in altre occasioni (d.l. 133/2013 c.d. mini Imu e d.l. 125/2020).
Nella circostanza viene evidenziato che le delibere in questione riguardano un esiguo numero di comuni, pari ad appena 205 per la sola IMU. Le delibere trasmesse oltre il termine ordinario del 14 ottobre vengono in ogni caso pubblicate in ottemperanza a un compito istituzionale del MEF, dando evidenza dell’inefficacia attraverso l’apposizione di una specifica nota. Ovviamente, per le delibere oggetto della sanatoria recata dalle norme della legge di bilancio 2024 in argomento, la nota che le contraddistingue riporta attualmente l’indicazione che la delibera deve essere considerata efficace proprio ai sensi dell’articolo 1, comma 72, della legge n. 213 del 2023. In ultimo, si precisa che non sarebbe stato comunque possibile prevedere un termine più ampio per il versamento dell’eventuale conguaglio, in ragione delle preminenti esigenze unionali che impongono il rispetto dei saldi di finanza pubblica.
Con un comunicato del 12 gennaio 2024 il Dipartimento delle Finanze ha reso di aver già pubblicato sul sito internet ministeriale le delibere regolamentari e di approvazione delle aliquote IMU e delle tariffe TARI, inserite nel portale del federalismo fiscale entro il 30 novembre 2023, con l’apposizione di specifiche note che ne evidenziano l’efficacia per l’anno 2023.