A scadenza ampiamente decorsa, il Ministero dell’interno ha concesso i tempi supplementari per inviare la certificazione dell’utilizzo del contributo statale dell’anno 2022 per l’aumento delle indennità degli amministratori locali. La nuova dead line è ora fissata per il prossimo 9 novembre. A stabilirlo è un comunicato diffuso nei giorni scorsi sul sito web Finanza Locale del Ministero. Come noto la certificazione, da inviare tramite il portale TBEL, previo accesso con le consuete credenziali, è finalizzata ad acquisire i dati relativi all’utilizzo del contributo statale per l’anno 2022 a concorso della copertura dell’onere sostenuto dai comuni delle regioni a statuto ordinario per l’incremento delle indennità di funzione da corrispondere ai sindaci ed agli amministratori locali ai sensi dell’articolo 1, commi da 583 a 587, della legge n.234/2021. La riapertura dei termini, di cui possono beneficiare anche gli enti che hanno già provveduto all’invio della propria certificazione, è stata disposta per consentire ai 143 enti ancora inadempienti e ai 516 comuni che hanno presentato certificazioni incomplete o non conformi di provvedervi.
Il comunicato ministeriale precisa poi che:
- l’integrazione o la modifica del certificato deve avvenire con l’annullamento e la sostituzione del vecchio certificato con il nuovo;
- il certificato va compilato a cura del Responsabile del servizio finanziario con l’indicazione degli importi del contributo effettivamente utilizzati;
- negli appositi spazi presenti al passo n.2 della procedura di compilazione della certificazione vanno obbligatoriamente riportati gli estremi delle quietanze di tesoreria. L’inserimento di un importo non corrispondente all’ammontare della somma da quietanzare comporta la segnalazione di un errore che però non preclude la possibilità di concludere la procedura;
- nel caso in cui la somma da riversare sia uguale a zero non viene richiesto l’inserimento degli estremi della quietanza.
Il comunicato ricorda infine che in caso di mancata trasmissione del certificato non sarà possibile procedere all’assegnazione delle risorse per l’anno 2023. Come disposto dal comma 586, il fondo di cui all’articolo 57-quater, comma 2, del decreto-legge n. 124/2019, convertito dalla legge n. 157/2019, è incrementato di 100 milioni di euro per l’anno 2022, di 150 milioni di euro per l’anno 2023 e di 220 milioni di euro a decorrere dall’anno 2024, anno di entrata a regime delle nuove indennità.
Nei mesi scorsi abbiamo già affrontato il tema della certificazione del contributo statale e delle problematiche ad essa connesse. Facciamo pertanto rinvio all’articolo del 16 gennaio 2023 e a quello del 15 maggio 2023.