E’ finalmente arrivato l’atteso via libera allo schema di decreto ministeriale che approva il nuovo modello di certificazione del Fondone 2020 dalla Conferenza Stato-Città. L’attività di certificazione e la conseguente determinazione dell’avanzo vincolato paiono tutt’altro che semplici mentre, per contro, con questo ritardo il tempo a disposizione degli operatori è estremamente risicato: su tutti pende la spada di Damocle del ritorno in consiglio (come chiarito dalla FAQ 47 di ARCONET) in caso di errori nella predisposizione.
Come annunciato da tempo dal MEF sul proprio sito web, il nuovo modello sostituisce quello approvato con decreto del tre novembre scorso. Sono molte le novità contenute nella nuova certificazione, in buona parte già anticipate dalle bozze circolate nei giorni scorsi. Fra queste si evidenziano: le nuove colonne (a1 e b1) per registrare gli accertamenti straordinari 2020 e 2019 e l’ingresso del Fondo Pluriennale Vincolato di parte capitale, determinato in sede di riaccertamento ordinario 2020 per le sole spese sostenute per acquisti di attrezzature e manutenzioni straordinarie finalizzate a contrastare la diffusione del COVID-19.
Resta confermata la scadenza per il suo invio, che dovrà avvenire entro il prossimo 31 maggio con firma digitale del rappresentante legale, del responsabile finanziario e dell’organo di revisione. L’invio dovrà essere effettuato, come noto, tramite il portale del pareggio di bilancio all’indirizzo: http://pareggiobilancio.mef.gov.it/ a cui si accede con le proprie credenziali. Servizio di assistenza e supporto nell’elaborazione della certificazione per l’utilizzo delle risorse ricevute dall’Ente a titolo di Fondo Funzioni Enti Territoriali o di altri ristori specifici secondo le indicazione della normativa in materia.
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Certificazione Fondo Funzioni Enti Territoriali
Permane tuttavia il problema del disallineamento tra i tempi della certificazione e quelli del rendiconto dell’esercizio 2020, la cui scadenza resta fissata nel termine ordinario del 30 aprile 2021. I tempi previsti dal Tuel per il deposito dello schema di rendiconto (art. 227, comma 2) e per l’acquisizione del parere dell’organo di revisione (art. 239, comma 1, lett. d) mal si conciliano infatti con quelli per l’invio della certificazione.
Nella stessa seduta la Conferenza Stato-Città ha infine dato il via libera allo schema di decreto ministeriale recante i criteri e le modalità di riparto dell’acconto di 220 milioni del Fondone 2021 stanziato dall’art. 1, comma 822 della Legge di bilancio 2021.