Domanda

In passato il mio Ente ha sempre beneficiato del fondo compensativo del minor gettito IMU-TASI a favore dei comuni. Quale stanziamento è previsto per quest’anno? E’ possibile utilizzarlo ancora in parte corrente come avvenuto fino allo scorso anno?

Risposta

Il quesito del lettore fa riferimento al fondo istituito a partire dal 2014, ai sensi dell’art. 1, comma 639 della L. 147/2013, per ristorare i comuni interessati dalla perdita di gettito conseguente all’introduzione della Tasi in sostituzione dell’Imu. Si tratta di quei comuni le cui previgenti aliquote Tasi non consentivano l’integrale applicazione dell’incremento a compensazione della perdita di gettito Imu sull’abitazione principale. E’ bene precisare che il Legislatore aveva previsto questo contributo compensativo solo per gli enti che si trovavano in queste condizioni. La norma non riguardava, né riguarda, in alcun modo gli altri enti. L’importo complessivo del trasferimento era previsto, per il primo anno, in 625 milioni di euro, poi ridotti progressivamente negli anni successivi. La legge di bilancio per il 2019 (L. 145 del 30/12/2018) l’aveva previsto all’art. 1, commi 892-895, quantificandolo in complessivi 190 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2019 al 2033 compresi. La riduzione rispetto allo scorso anno, allorché il fondo ammontava a complessivi 300 milioni di euro, era pertanto del 37% circa. Tuttavia il nuovo art. 11-bis del d.l. 135 del 14/12/2018, (c.d. ‘Decreto semplificazione’), introdotto dalla legge di conversione n. 12 del 11/02/2019 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 36 del 12/02/2019 ha aggiunto il comma 895-bis che integra detto stanziamento, per il solo 2019, con ulteriori 110 milioni. Solo per quest’anno si perviene, pertanto, al medesimo stanziamento previsto per il 2018, pari a complessivi 300 milioni di euro. Come in passato, il riparto fra gli enti aventi diritto avviene con decreto del Ministero dell’Interno, di concerto con il Mef, previa intesa in sede di Conferenza Stato-Città. I 190 milioni previsti dal comma 892 vengono ripartiti con decreto ministeriale la cui adozione resta fissata entro il 20 gennaio 2019; i 110 milioni aggiunti, invece, sono ripartiti con decreto da emanarsi entro il 30 aprile prossimo. Il riparto di tutte le somme (i 300 milioni complessivi di cui ai commi 892 e 895-bis) è previsto secondo la stessa proporzione seguita nei due anni passati. Per i 190 milioni originariamente previsti dal comma 892 permane tuttavia il vincolo di destinazione ai “(…) piani di sicurezza a valenza pluriennale finalizzati alla manutenzione di strade, scuole ed altre strutture di proprietà comunale”. Le spese finanziate con dette risorse devono essere liquidate o liquidabili per le suddette finalità, ai sensi del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, entro il 31 dicembre di ogni anno. Con l’abrogazione del comma 895 della legge di bilancio, previsto dal comma 16 dell’art. 11-bis, viene finalmente superato l’impasse che si era venuto a creare. Con tale norma, che abroga il comma 895, permane sì il vincolo di destinazione dei 190 milioni originariamente stanziati, ma scompare l’obbligo di monitoraggio delle relative spese che doveva essere effettuato da parte dei comuni beneficiari attraverso il sistema BDAP-MOP, classificando le opere sotto la voce «Contributo investimenti Legge di bilancio 2019». Il monitoraggio BDAP, come noto, riguarda le sole spese di investimento e pertanto ne derivava che il contributo fosse da destinarsi esclusivamente al loro finanziamento. In realtà il contributo era nato, in origine, quale risorsa senza alcun vincolo di destinazione e, come tale, spendibile per spese di carattere corrente. D’altra parte le entrate tributarie venute meno finanziano genericamente la parte corrente del bilancio comunale. Per questa ragione Anci-Ifel, fin da subito aveva sostenuto che il monitoraggio tramite BDAP riguardasse le sole opere di investimento (manutenzioni straordinarie) comprese fra gli interventi attuati dagli enti beneficiari del trasferimento, mediante il suo utilizzo. L’abrogazione del comma 895 inserita nella versione definitiva del testo di legge ha risolto definitivamente la questione.

Concludendo: per il 2019 viene ripristinato lo stanziamento di complessivi 300 milioni, già previsto per il 2018; i 190 milioni originari mantengono il vincolo di destinazione previsto dalla legge di bilancio 2019, ma senza alcun obbligo di monitoraggio attraverso BDAP-MOP. I 110 milioni aggiunti ora invece non hanno alcun vincolo di utilizzo da parte degli enti beneficiari.