Domanda
Sappiamo che in occasione delle elezioni Politiche del 4 marzo, chi si trova temporaneamente all’estero per motivi di lavoro, studio o cure mediche, per un periodo di almeno tre mesi nel quale è ricompresa la data della votazione, ha potuto presentare apposita domanda per votare all’estero.
Ma chi si trova per motivi di lavoro o di studio in Italia, in un altro Comune rispetto a quello di iscrizione nelle liste elettorali e non ha la possibilità di rientrare presso la propria abitazione, può votare in un seggio diverso da quello di appartenenza?
Risposta
Le norme prevedono che possano votare in Italia, al di fuori del comune di iscrizione alle liste elettorali, unicamente alcune determinate categorie di elettori: i ricoverati in ospedali e case di cura, i militari e i naviganti, i componenti dell’ufficio elettorale di sezione e le forze dell’ordine in servizio presso il seggio.
Oltre a questi possono votare presso il seggio in cui svolgono le funzioni anche i rappresentanti di lista indicati dai partiti, sempreché siano elettori dello stesso collegio plurinominale.
I candidati possono votare in una qualsiasi delle sezioni del collegio plurinominale, dove sono proposti, presentando la tessera elettorale.
Quindi, purtroppo, chi si trova in Italia, pur essendo in una situazione di fatto analoga a quella degli elettori temporaneamente all’estero, ma non rientra in una delle categorie descritte sopra, non ha la medesima possibilità di votare nel luogo in cui si trova.
Queste categorie di elettori, per esercitare il diritto di voto, devono necessariamente raggiungere il comune di iscrizione elettorale e votare presso il proprio seggio.
Sono previste per queste casistiche delle agevolazioni tariffarie per viaggi in treno, aereo o nave, come previsto dalla circolare del Ministero dell’Interno n. 13/2018.